Entrando in palestra la prima volta l’entusiasmo è alle stelle. Dopo pochissimo tempo, però, una gran parte dei nostri buoni propositi vengono meno. I motivi sono diversi, ma certamente tra i principali troviamo l’impazienza di vedere il risultato, la fretta nel diventare “grossi”, l’assenza di un metodo corretto nelle esecuzioni degli esercizi, che a loro volta in molti casi non sono nemmeno utili al fine del raggiungimento dell’obiettivo prefissato.
Ecco, io sono qui per questo! Per darti il mio supporto a pianificare un giusto allenamento strutturato in base alle tue caratteristiche. Per prefissare un macro-obiettivo come quello basato sullo sviluppo della massa muscolare e di conseguenza aumento ipertrofico, è necessario partire dal presupposto che ci vorrà del tempo per raggiungerlo, perché le risposte muscolari (quelle durature nel tempo) richiedono costanza e sforzi variabili e crescenti nel lungo periodo. È fondamentale, inoltre, tenere conto di una serie di caratteristiche che cambiano da soggetto a soggetto, esattamente come avviene nella definizione del piano alimentare. Le differenze individuali sono spesso determinate da:
- Fattori genetici (decide madre natura!);
- Abitudini e comportamenti passati: cosa abbiamo fatto fino ad oggi per sfruttare il nostro potenziale genetico? Quanto questo nostro potenziale è stato compromesso da eccessi come zuccheri, droga o alcool? come abbiamo stimolato il sistema nervoso?;
- Infortuni pregressi;
- Storia sportiva pregressa: che tipo di allenamenti e ciclizzazioni abbiamo svolto? Quale sport abbiamo praticato in età scolastica? Quale metabolismo energetico è stato chiamato in causa durante i nostri allenamenti o prestazioni precedenti?
- Stress quotidiano.
Una volta chiariti, tramite colloquio individuale, questi aspetti bisogna differenziare gli stimoli principali che entrano in gioco per arrivare al risultato: stimolo neurale, meccanico e metabolico. Ognuno collegato e conseguente all’altro, vanno reclutati e attivati attraverso schemi motori ben precisi.
È quindi fondamentale tenere conto dei parametri allenanti (spesso trascurati in sala pesi) e della categorizzazione degli esercizi da svolgere. Ovviamente alla teoria va unita una pratica costante, considerando che alcuni principi essenziali devono rispettare una scaletta variabile (come stimoli) e crescente (come carichi). Non esistono trucchi o esercizi magici, ma dobbiamo fare esperienza su noi stessi, capire qual è il carico più adatto alle nostri condizioni e migliorare di volta in volta in base alle risposte che ci dà la singola seduta. Sarà compito mio dotarti di tutti i mezzi necessari attraverso un percorso mirato per ridurre via via il margine d’errore e arrivare così al miglioramento nel tempo.
